Nel mondo della falegnameria e più in generale della lavorazione del legno, uno degli aspetti spesso trascurati ma di fondamentale importanza è l’esposizione alle polveri di legno.
Si tratta di un problema concreto che coinvolge ogni giorno migliaia di operatori del settore, con implicazioni dirette sulla sicurezza sul lavoro e sulla salute dei lavoratori.
In questo articolo approfondiremo le caratteristiche di queste polveri, i rischi che comportano, le normative in vigore e le misure preventive da adottare.
Cosa sono le polveri di legno
Le polveri di legno sono costituite da particelle microscopiche che si disperdono nell’aria durante le lavorazioni meccaniche del legno, come taglio, levigatura, fresatura e foratura. Inalare queste particelle, soprattutto in ambienti chiusi e poco ventilati, rappresenta un pericolo concreto per le vie respiratorie.
Le polveri più sottili, dette PM10 o PM2.5, possono penetrare in profondità nei polmoni e provocare danni anche gravi nel lungo termine. Alcune di esse sono state classificate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) come cancerogene di gruppo 1, soprattutto quelle derivanti da legni duri.
Scopri i DPI delle vie respiratorie Milla per la lavorazione e le polveri di legno. Clicca qui
Tipologie di polveri di legno
Le polveri di legno non sono tutte uguali. Possono essere suddivise in base alla tipologia del legno da cui derivano:
- Legni duri: come rovere, faggio, frassino. Le loro polveri sono considerate più pericolose e più facilmente cancerogene.
- Legni teneri: come pino, abete, pioppo. Le loro polveri sono generalmente meno aggressive, ma non per questo innocue.
- Legni esotici: come teak, mogano, wengé. Possono provocare reazioni allergiche, dermatiti e sensibilizzazioni respiratorie.
La composizione chimica delle polveri dipende inoltre da eventuali trattamenti o colle presenti nei pannelli o nei compensati, che possono aumentare la tossicità del materiale.
Rischi per la salute dei lavoratori
L’esposizione prolungata e non protetta alle polveri di legno può comportare diverse patologie:
- Irritazioni delle vie respiratorie e mucose
- Asma professionale
- Bronchiti croniche
- Riniti allergiche
- Cancro ai seni paranasali e al tratto nasale superiore
Il rischio aumenta in presenza di scarsa ventilazione, assenza di sistemi di aspirazione e mancato uso di DPI adeguati.
Per questo motivo, la prevenzione è un elemento centrale nella sicurezza sul lavoro in falegnameria e nelle industrie del legno.
Lavorazione del legno: settori di applicazione
Le polveri di legno sono un problema trasversale che interessa molteplici ambiti della lavorazione del legno, tra cui:
- Falegnameria artigianale e industriale
- Produzione di mobili
- Industria del parquet
- Costruzione di infissi e serramenti
- Carpenteria lignea
- Produzione di truciolati e pannelli MDF
In tutti questi settori, il controllo delle polveri è una priorità per garantire ambienti di lavoro sani e conformi alle normative vigenti.
Scopri i DPI delle vie respiratorie Milla per la lavorazione e le polveri di legno. Clicca qui
Normative di sicurezza
In Italia e in Europa, la gestione delle polveri di legno è regolata da precise normative in ambito di sicurezza sul lavoro, tra cui:
- D.Lgs. 81/2008: Testo unico sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro
- Direttiva ATEX: per la prevenzione di atmosfere esplosive in presenza di polveri combustibili
- Valori limite di esposizione professionale: definiti dall’INAIL e dal D.Lgs. 81/2008 per garantire soglie di sicurezza
In aggiunta, sono fondamentali anche le norme tecniche europee che regolano gli apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR):
- EN 143:2000+A1:2006 – Filtri antipolvere
- EN 149:2001+A1:2009 – Maschere facciali filtranti (es. FFP2, FFP3)
- EN 140:1998 – Semimaschere e quarti di maschera
- EN 136:1998 – Maschere intere
Queste norme assicurano che i dispositivi siano progettati, testati e certificati per offrire un livello di protezione adeguato contro gli agenti nocivi presenti nell’aria, come le polveri di legno fini e ultrafini.
Le aziende hanno l’obbligo di valutare il rischio, adottare sistemi di aspirazione, informare i lavoratori e fornire dispositivi di protezione individuale.
DPI per la protezione delle vie respiratorie
L’uso corretto dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) è fondamentale per la tutela dei lavoratori.
In particolare, per la protezione dalle polveri di legno consigliamo:
- Mascherine FFP2 o FFP3, certificate secondo la norma EN 149, ideali per filtrare efficacemente le particelle sottili.
- Semimaschere con filtri intercambiabili (norma EN 140), che offrono maggiore aderenza al viso e un livello superiore di protezione nelle lavorazioni più intense.
- Maschere intere (norma EN 136) per contesti a elevato rischio o concentrazione di polveri
- Occhiali protettivi per evitare l’irritazione oculare.
Tutti i DPI devono essere accompagnati da formazione specifica, corretta manutenzione e sostituzione periodica per garantire l’efficacia della protezione nel tempo.
Conclusione
Le polveri di legno rappresentano un pericolo silenzioso ma concreto nel settore della lavorazione del legno.
La conoscenza, la prevenzione e l’applicazione corretta delle normative di sicurezza sul lavoro sono strumenti fondamentali per proteggere la salute dei lavoratori e garantire ambienti di lavoro sicuri, soprattutto nei contesti di falegnameria artigianale e industriale.
Contattaci per una consulenza gratuita e scegli la soluzione più adatta al tuo ambiente di lavoro.